Un migrante siriano e due bambini libici di età inferiore ai 15 anni, sono annegati a largo della Libia. Mezzaluna Rossa diffonde la notizia.
I cadaveri delle tre persone, sarebbero stati ripescati in mare, al largo del porto di Zawiya, città libica del nord occidente. A darne notizia, Mezzaluna Rossa.
L’ente ha confermato che le vittime sono riconducibili ad un uomo siriano e a due bambini libici di età inferiore ai 15 anni. I corpi sarebbero stati trasferiti presso l’obitorio dello Zawiya Teaching Hospital. Parecchi altri naufraghi sono stati soccorsi e messi in salvo.
Il naufragio
Tre giorni fa, 22 migranti di nazionalità maliana sono stati trovati senza vita a bordo di un barcone salpato dalle coste libiche di Zuara, il 22 giugno scorso. Il folto gruppo sarebbe quindi rimasto in balia delle onde per ben nove giorni, senza alcun tipo di assistenza e soccorso. Venerdì scorso, 1 Luglio, la guardia costiera libica sarebbe entrata in gioco, raggiungendo l’imbarcazione e riconducendo così in salvo i 61 superstiti, quasi tutti in terribili condizioni, soprattutto a causa di disidratazione e ipotermia.
Tre sono stati trasferiti nell’ospedale di Zawiya, dal personale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim); gli altri sono stati alloggiati in diverse strutture sanitarie della zona.
Il commento di Safa Msehli
La portavoce Oim a Ginevra, Safa Msehli, ha dichiarato: “La continua perdita di vite nel Mediterraneo centrale è un dramma umanitario ma anche politico. Sappiamo che ci sono partenze e che la situazione in Libia è terribile.
Chi viene intercettato finisce di nuovo in detenzione e nelle mani dei trafficanti. Però non vengono messe in campo operazioni istituzionali di ricerca e soccorso per evitare che avvengano queste tragedie, le Ong stanno facendo un lavoro enorme per riempire questo vuoto ma sono state lasciate sole. È una vergogna che la priorità non sia salvare vite umane”.